E’ passato abbastanza sotto silenzio il voto della Commissione Europea di lunedì 6 maggio riguardante la brevettabilità delle sementi e il libero scambio dei semi. Il Coordinamento Europeo Via Campesina sta monitorando le azioni europee su questo tema e riportiamo qui integralmente il loro comunicato stampa – per ora disponibile solo in francese – perché il tema è davvero importante e delicato e c’è bisogno in questo momento dell’attenzione di tutti.
Comunicato stampa del Coordinamento La Via Campesina – 7 maggio 2013
La Commissione Europea ha adottato il 6 maggio una proposta di regolamento sui semi che è ormai nelle mani del Parlamento e del Consiglio Europei.
Il Coordinamento Europeo Via Campesina (ECVC) denuncia questo incredibile regalo fatto ai brevetti e ai titoli di proprietà dell’industria agro-alimentare, l’aggressione violenta che questa proposta rappresenta contro i diritti degli agricoltori e dei giardinieri, e il controllo burocratico che vi si ritrova rinforzato, e di cui l’unico risultato può essere di uccidere definitivamente la biodiversità.
Il risultato ottenuto è dunque l’inverso delle ragioni invocate dalla Commissione per riformare la legislazione vigente, una necessità di semplificazione amministrativa e di protezione della biodiversità.
<<In questa proposta la Commissione Europea lascia la porta spalancata alla commercializzazione senza restrizioni delle piante brevettate. Queste ultime evidentemente si dissemineranno e inquineranno tutti i campi senza distinzione. Il testo di legge è fatto in modo che sarà il contadino contaminato che dovrà pagare una multa all’industria come se le avesse rubato dei semi. Mentre è quest’ultima che dovrebbe assumersi l’onere della decontaminazione dei campi dei contadini… Ed è ancora più grave che la maggior parte di queste piante brevettate sono in realtà OGM nascosti>> ha detto Andrea Ferrante, membro del Comitato del Coordinamento dell’ECVC.
Per facilitare ancora di più questo processo di appropriazione del vivente da parte dell’industria, la lista di tutti i produttori che riseminano una parte del loro raccolto (le “sementi di fattoria”) potrà esserle fornita dagli stati membri che ne disporranno con pretesti sanitari e potranno così chiedere tasse ai contadini. Per la prima volta in assoluto, assolutamente tutti gli agricoltori saranno controllati.
Ma il diritto degli agricoltori a scambiarsi le loro sementi non può essere limitato: esso rappresenta una prima tappa non aggirabile della Sovranità Alimentare, ma anche la prima condizione d’esistenza delle agricolture contadine e biologiche. Questi scambi sono indispensabili alle selezioni contadine che garantiscono il rinnovamento costante della biodiversità coltivata. E solo queste selezioni permettono l’adattamento locale delle piante all’estrema diversità dei terroir e alla variabilità crescente dei climi, senza il ricorso esponenziale ai concimi e ai pesticidi chimici.
<<si tratta di un attacco diretto, di una violenza inaudita, contro i diritti degli agricoltori e le pratiche che hanno loro permesso di nutrire le popolazioni del mondo fino ad oggi e che permetteranno loro di farlo in futuro. Obbligandoci a pagare dei costi di registrazione, di controllo o dei diritti d’autore inabbordabili, si cerca di obbligarci a rivolgerci verso le sementi dell’industria con la dipendenza che queste rappresentano e il loro corteo di prodotti chimici e fito-sanitari. E diventerà semplicemente impossibile per il cittadino che desidera mangiare sano.>> Ha aggiunto Guy Kastler, responsabile delle questioni legate alle sementi contadine all’ECVC.
Il Coordinamento Europeo Via Campesina chiede al Parlamento e al Consiglio Europeo di modificare profondamente questa proposta per opporre infine e ratificare i diritti dei contadini a produrre e scambiare le proprie sementi, contro le sementi brevettate e l’appropriazione del vivente da parte dell’industria. Se per sfortuna essi lasciano spalancata la porta ai brevetti sulle piante, l’insieme delle sementi saranno contaminate in pochi anni dai geni brevettati, proprietà di una manciata di multinazionali. Cosa che renderebbe il Parlamento e il Consiglio, dopo la Commissione, responsabili dell’insicurezza alimentare dei cittadini europei negli anni a venire.
Contatti :
Andrea Ferrante, Comité de Coordination de ECVC (It, Fr, En, Es) : +393480189221
Bureau ECVC (En, Fr, Es, It, De) : +3222173112