Biodinamica, una strana parola? No, solo una forma di agricoltura che ha ormai una sua storia abbastanza lunga. Cercheremo di raccontarvene i principi per cominciare ad avvicinarsi a questo tema senza pensare di essere esaustivi, ma condividendo le conoscenza che ciascuno di noi ha per crescere insieme.
Appuntamento venerdì 10 luglio alle 21 in via Roma 30 a Pianello Val Tidone. Per informazioni 348/7186660 – echofficine@gmail.com.
Come sempre ingresso libero e la nostra disponibilità per consulenze gratuite personalizzate per chi desidera approfondire questo argomento.
Vi lasciamo con la lettura di un pezzo a cura dell’associazione Agricoltura Vivente.
Cos’è la biodinamica
In un’azienda Biodinamica quando la pianta è malata noi guardiamo il terreno. La maggior parte dei terreni agricoli in Italia e nel mondo sono compattati ed asfittici. Le piante vengono fatte crescere fornendo loro grossi quantitativi di concimi idrosolubili, siano essi di sintesi o di provenienza naturale. La pianta costretta ad assorbire così tanti sali si gonfia a dismisura e, oltre ad essere velenosa per animali e uomini, viene attaccata più facilmente dai parassiti.
In agricoltura Biodinamica i terreni vengono gradualmente sviluppati fino a ottenere uno stato ricco di humus, friabile, ben strutturato e ben drenato. Rudolf Steiner, con l’assistenza di Ehrenfried Pfeiffer, nel 1924, mise a punto una serie di preparati che potessero fortemente influenzare lo sviluppo del terreno in tutti questi aspetti e che permettessero alle piante di crescere in salute, nutrendosi, secondo il disegno della Natura, dall’humus del terreno e non artificialmente dalla soluzione circolante.
Fornendo così all’uomo cibo sano, vitale e saporito.
Successivamente in Australia Alex Podolinsky ha messo a punto importanti tecniche agronomiche che favoriscono la struttura del terreno invece di distruggerla come avviene nell’agricoltura convenzionale e quasi sempre anche nella così detta agricoltura biologica.